Data inizio progetto: agosto 2022 – Data fine progetto: ottobre 2022
Ho svolto la mia esperienza ESC di breve durata presso la Fondazione Olde Vechte che si trova in un paesino piccolo (Ommen) nell’est dell’Olanda. (Olde Vechte).
Olde Vechte è un Centro di formazione Non formale che offre numerosi corsi di formazione e seminari con l’obiettivo di sviluppare competenze personali e trasversali dei partecipanti.
Attraverso i programmi di volontariato ESC , i volontari hanno l’opportunità di imparare e praticare in diverse aree della fondazione stessa e presso altre organizzazioni nelle vicinanze di Ommen.
Perchè sei partita?
Prima di partire, tra gli obiettivi personali mi ero proposta di mettermi in gioco in più cose, migliorare il mio senso d’adattamento in un altro posto, la capacità di comprendere ed ascoltare gli altri, il senso d’empatia e di vicinanza, collaborazione e condivisione. In generale, crescere come essere umano. Credo sia successo tutto questo, torno a casa con bei ricordi.
Quali sono le caratteristiche principali di questo progetto?
Vivere insieme agli altri volontari, sapere di non essere mai solo e di avere sempre qualcuno con cui parlare e condividere sensazioni che, inevitabilmente, anche l’altro avrà provato almeno una volta perchè entrambi nella stessa esperienza;
Poter e doversi rimboccare le maniche autonomamente per spendere al meglio la giornata (pur con degli svantaggi a volte);
Poter sperimentare attività diverse, dal cucinare per 60 persone al tagliare alberi nella foresta;
Avere la possibilità di conoscere e vivere l’approccio educativo che l’associazione d’accoglienza ha nei vari progetti e attività proposte durante gli stessi;
Sapere di potersi interfacciare con una figura dall’esterno (mentor) nei momenti di difficoltà e di poter contare sempre sulla propria sending organization.
Cosa ti è rimasta dell’esperienza?
Mi è rimasta questa immagine, che rappresenta uno dei primi tramonti visti in Olde Vechte. Erano circa due settimane che avevo iniziato il mio progetto di volontariato, e dopo i primi tre giorni passati in uno stato d’animo che non avevo mai provato prima, fatto di paure, senso di smarrimento e preoccupazione nel trovarmi in un posto nuovo, lontano dalle mie certezze, ho finalmente cominciato a sentire me stessa, una connessione con il luogo e le persone che vivevano quel luogo.
Questo tramonto mi ricorda la fortuna che avevamo ogni giorno nel poter avere a portata di mano la bellezza della natura, i suoi colori, che non sempre possiamo ammirare vivendo in una città. Questo tramonto mi ricorda le chiacchierate con gli altri volontari e i vari momenti di condivisione spesi insieme nel corso dei due mesi.