Data inizio progetto: 09/05/2023 – Data fine progetto: 15/09/2023
Il mio progetto si è svolto presso un Charity Shop e magazzino a Dublino ed era gestito dalla Dublin Simon Community, un’organizzazione che fornisce sostegno e supporto alle persone senza fissa dimora.
Perchè sei partito?
Dopo essermi laureato a febbraio, mi sono trovato nella situazione di avere le idee abbastanza chiare per il dopo, ma non per il mentre. Non sono una persona a cui piace demandare al futuro e volevo qualcosa che mi permettesse di mettermi in gioco sin da subito.
Quando mi sono candidato per questa esperienza devo ammettere che non nutrivo molte speranze nell’essere selezionato, ma il colloquio iniziale è andato molto bene e ciò che mi ha più sorpreso è stato il trovare delle persone che mi hanno accompagnato in tutto il processo con gentilezza e disponibilità, un’esperienza decisamente diversa rispetto al mio tirocinio con Erasmus, ad esempio, dove invece ho dovuto gestire la maggior parte delle pratiche e difficoltà da solo. Una bella differenza che mi ha invogliato ancora di più. Mi avevano già parlato di questo tipo di progetti in passato e se non lo avessi fatto ora, che avevo davvero uno spiraglio di tempo da poter dedicare al 100% alla mia crescita, avevo paura che avrei potuto rimpiangere quest’occasione persa per sempre.
Cosa hai fatto durante il tuo progetto?
Ho lavorato in un Charity Shop e in magazzino per conto dell’organizzazione. All’interno del Charity Shop mi occupavo principalmente di gestire l’esposizione del negozio, la cassa e dare sostegno ai clienti, oltreché a ringraziarli per le donazioni.
Nel magazzino invece mi occupavo di tutta la parte che aveva a che fare con il selezionare dalle donazioni ciò che potesse essere destinato al negozio, o direttamente alle persone bisognose. Oltre a questo, ho anche preso parte ad alcune uscite denominate “soup-run” che consistevano nell’offrire assistenza diretta, una bevanda calda, del cibo e/o un indumento caldo alle persone bisognose.
“SOUP-RUN”: “The Soup Run goes out every night of the year and is often the first point of contact for people who want to link into our range of services. It consists of over 100 part-time volunteers who walk the streets in all weather, offering soup, sandwiches, tea and a good chat if so desired, to people who are homeless around the city”.
Cosa hai imparato?
Penso di aver imparato a gestire meglio il mio tempo, oltre che ad aver sviluppato una maggiore comprensione di come funziona il processo che porta dalle donazioni alle vendite dei vestiti nel charity shop, quali criteri vengono adottati, il riciclaggio (perché mai nulla viene sprecato), etc… Appena arrivato sono stato assistito da diverse figure che, oltre a dimostrarsi disponibili a spiegarmi le varie mansioni, mi hanno fatto da subito sentire parte di un grande gruppo.
Stando qua a Dublino, ho imparato anche a conoscere la città in tutte le sue sfumature: per esempio il trasporto pubblico, non proprio il massimo in una capitale europea considerata all’avanguardia.
Partecipando direttamente alle attività inerenti la “soup-run” ho anche potuto conoscere queste persone che, spesso e volentieri, consideriamo ai margini della nostra società. Persone che, il più delle volte, vogliono solamente essere ascoltate e che qualcuno tenda loro una mano.
Il progetto ti ha cambiato?
Il progetto mi ha reso più responsabile, soprattutto dal punto di vista della gestione del tempo e dei rapporti con i colleghi. Mi ha insegnato l’importanza di lavorare in un team che funziona e dove il dialogo e la cooperazione sono alla base di tutto. A livello personale ora nutro sicuramente più fiducia in me stesso.
Cosa ti ha portato il progetto dal punto di vista personale e professionale?
Sicuramente una migliore capacità nel relazionarmi con gli altri in una lingua che non è la mia. Conoscevo già bene l’inglese prima di venire in Irlanda, ma stare qui mi ha decisamente portato su un livello di fiducia differente nelle mie capacità. Inoltre, ho avuto modo di vedere da vicino come funziona questo tipo di organizzazione e, dopo averlo fatto, direi che non mi dispiacerebbe collaborare di nuovo in futuro, magari con un altro ruolo.
Cosa farai ora?
Studierò la magistrale in inglese in Studi Europei a Graz (Austria) e successivamente si vedrà. Non ho una meta specifica in mente e l’unica cosa che conta è non fermarsi mai, indipendentemente da quelli che possono essere i piani iniziali. Questa stessa esperienza è nata praticamente allo stesso modo: con uno spirito aperto e la voglia di fare la differenza, nel proprio piccolo.
Particolare info:
Questo progetto non era stato finanziato con il Programma “European Solidarity Corps”.
Dublin Simon Community gestisce diversi progetti di volontariato internazionale usufruendo anche di altri programmi di finanziamento. In questo caso, il progetto di volontariato di Vincenzo prevedeva la copertura di vitto, alloggio, trasporto locale e assicurazione sanitaria e altri rischi.