Enza ha svolto il suo progetto di volontariato ESC presso la Simon Community di Cork, un’organizzazione che si occupa di supportare persone senza fissa dimora o in situazioni di forte vulnerabilità.
Dal 29/11/2024 al 31/08/2025
“Ciao Enza, puoi raccontarci di cosa ti sei occupata in questo anno in Irlanda, presso la Simon Community Cork?”
Il mio ruolo era abbastanza flessibile e variava in base alle esigenze del momento: ho lavorato principalmente in una High Support House, progetto
disegnato per coloro che necessitano aiuto nella vita di tutti i giorni, partecipando alla distribuzione dei pasti, organizzando attività ricreative e momenti di socializzazione. Ho svolto anche un ruolo amministrativo, programmando appuntamenti, e stilando incident reports o report di vario tipo. Ma soprattutto, ho cercato di offrire una presenza costante, ascolto e rispetto a ogni persona incontrata.
Molti dei beneficiari della Simon vivono situazioni difficili e complesse: oltre alla mancanza di una casa, spesso devono affrontare dipendenze da alcol o droghe, problemi di salute mentale, traumi passati o esperienze di violenza domestica. Lavorare a stretto contatto con loro mi ha insegnato moltissimo, sia dal punto di vista umano che professionale. Inoltre, ho preso parte a diversi workshop e momenti formativi, che mi hanno aiutata a comprendere meglio il sistema di supporto in Irlanda e le sfide legate all’homelessness.
“E nel tuo tempo libero?”
Nel tempo libero ho cercato di esplorare il più possibile la città di Cork e i suoi dintorni, essendo particolarmente interessata alla cultura irlandese. Ho conosciuto molte persone, sia locali che internazionali, con cui ho stretto legami profondi. I legami che ho stretto con gli altri volontari sono stati una delle parti più belle e significative di questa esperienza. Ho anche approfittato del tempo per dedicarmi alla lettura, al cinema, alla visita di fiere dell’usato ed a migliorare il mio inglese, che è cresciuto molto durante l’anno.
“Questo progetto, ti ha cambiato secondo te? In che modo?”
Assolutamente sì. A livello personale mi ha reso più empatica, paziente e consapevole delle diverse realtà sociali. Ho imparato a lavorare in ambienti multiculturali e ad affrontare situazioni complesse con più sicurezza. A livello professionale, ho acquisito competenze relazionali e organizzative molto utili, che mi saranno sicuramente preziose nel futuro.
“Quali pensi che siano stati i punti di forza del tuo Progetto?”
Uno dei punti di forza principali è stato sicuramente il contatto diretto e quotidiano con i service users che ha reso tutto molto concreto e umano. Un altro aspetto positivo è stato
l’ambiente di lavoro: ho avuto colleghi sempre pronti ad aiutare, ascoltare e valorizzare il mio contributo; sin dal primo giorno mi sono sentita parte integrante del team, percependo effettivamente l’impatto del mio lavoro. Infine, la possibilità di vivere all’estero per un periodo prolungato mi ha permesso di uscire dalla mia zona di comfort e crescere molto.
“Ora che hai quasi finito il progetto, cosa sono i tuoi piani?”
Anche se il progetto ESC sta per concludersi, ho deciso di restare a Cork ancora per un po’. Sono recentemente entrata a far parte del Relief Panel di Cork Simon, il che significa che continuerò a lavorare con loro, questa volta in modo più flessibile e professionale, coprendo turni in diverse strutture a seconda delle necessità.
Per me è una bellissima opportunità per dare continuità al percorso che ho iniziato durante il volontariato. Conosco già l’ambiente, le persone e il tipo di lavoro, e sono felice di poter contribuire ancora, ma da una nuova prospettiva.
“C’è un’esperienza in particolare che vorresti ricordare?”
Ricordo in particolare un giorno in cui abbiamo organizzato il barbecue di addio per la volontaria che partecipava al mio stesso progetto. È stato un momento davvero speciale, perché non
erano presenti solo noi volontari, ma anche tutti i residenti e lo staff. Ho sentito un senso di appartenenza e calore umano che difficilmente avevo provato prima.
In quel momento ho capito quanto sia importante non solo offrire aiuto concreto, ma anche creare uno spazio in cui le persone si sentano accolte, riconosciute e amate. È un ricordo che porto con me ogni giorno e che ha lasciato un segno dentro di me, ricordandomi perché ho scelto di vivere questa esperienza.
“Consiglieresti ad altre persone un’esperienza ESC? Perché?”
La consiglierei assolutamente. È un’esperienza che ti arricchisce non solo a livello professionale, ma soprattutto umano. Ti mette in contatto con realtà nuove, ti fa conoscere persone meravigliose e ti permette di imparare moltissimo su te stessa e sul mondo. È un’opportunità di crescita che vale davvero la pena vivere.
Grazie mille Enza per questo tuo racconto! Un grande in bocca al lupo per il tuo dopo-ESC !
Il Team Porta Nuova Europa










