Rolando ha da poco concluso il suo volontariato ESC a Grenoble, in Francia: ecco le sue riflessioni finali negli ultimi giorni di progetto..
“Tornare a raccontare queste avventure ha un sapore particolare. L’ultimo resoconto che ho scritto parlava di una valigia un po’ scassata e delle montagne che si stavano finalmente colorando di primavera.

Ora, con un anno in più, l’aria della mattina rimane pungente e le montagne sono arrugginite. La valigia rimane scassata e mi aspetta in un angolo della mia stanza. Domani verrà riempita.
Mi sono chiesto più volte se sarei riuscito a metterci tutto, e il momento della verità si avvicina. Tutto sommato, resto speranzoso. In questi mesi ho guadagnato una chitarra che dovrò in qualche modo incastrare nelle cappelliere del FlixBus, qualche artefatto interessante che prende poco spazio e il resto starà tutto nelle tasche della mia giacca sgualcita.È difficile spiegare questi pochi mesi all’estero a chi non mi ha accompagnato, lo è sempre, ma nel desiderio di ispirare qualcun’altro a prendere quel treno proverò volentieri.
A Grenoble ho trovato una routine, delle abitudini che non sono troppo diverse da quelle che avrei potuto trovare altrove. Ho finito di scrivere una novella che verrà pubblicata l’anno prossimo.
Ho aggiunto qualche chilo alla panca piana. Ho creato una linea di post di informazione sull’Europa. Ideato qualche documento per complementare i nostri laboratori.
Ho aggiunto qualche chilo alla panca piana. Ho creato una linea di post di informazione sull’Europa. Ideato qualche documento per complementare i nostri laboratori.Nulla di tutto questo sarebbe significativo se preso singolarmente, ma la storia che emerge dalla loro coincidenza è una storia di crescita, di apertura all’altro e a me stesso, un’esperienza che non avrei potuto trovare se non nei corpi di solidarietà.
Un pensiero in chiusura va verso non quello che riporto in italia, ma verso ciò che lascio qui. Una versione di me che non esisterà mai più, che è rimasta quasi fotografata su quegli specchi che non sono più alieni, ma che sono stati gli specchi di casa mia.
Se mi chiedo cosa ne sarà di me nel futuro non ho risposta. Vivere questa vita, però, mi aiuterà a trovare una strada senza compromessi verso me stesso.
C’è così tanta luce che filtra tra le crepe, e non voglio mai dimenticarlo. “

Caro Rolando, ti auguriamo di continuare a camminare verso quella strada in cui potrai incontrare la versione più autentica e luminosa di te stesso. Il tuo contributo è stato prezioso.
Il Team Porta Nuova Europa









